:: www.radioattivitaferrara.it ::PERCHE' E' NATO QUESTO PROGETTO? |
Negli ultimi anni, l'incertezza geopolitica che interessa i confini orientali dell'Unione Europea ha portato in risalto mediatico, dopo tanti anni di silenzio, l'argomento spinoso relativo al rischio di un nuovo incidente nucleare a ridosso delle nostre porte. Evitando volutamente di entrare nel merito di ciò che ha scaturito quanto sta accadendo, lasciando così ogni polemica ad altra sede, questi fatti hanno inevitabilmente acceso ancora una volta nella popolazione la grande preoccupazione sui pericoli derivati da un'improvvisa emergenza nucleare che potrebbe tragicamente interessarci.
Per chi ha vissuto in modo diretto l'incubo di Chernobyl, seppur da bambino e con la consapevolezza che la tenera età poteva concedere a quei tempi, ricorderà benissimo cosa accadde in quei travagliati giorni. Il nostro Paese, infatti, fu interessato come molti altri del quadro europeo, dal fallout radioattivo proveniente dall'Ucraina, che all'epoca dei fatti narrati, era ancora un paese confederato dell'ex Unione Sovietica. Un reattore nucleare appartenente alla centrale elettronucleare "Vladimir Il’ič Lenin" era esploso a causa di un errore umano (ma questo si seppe solo molto tempo dopo), disperdendo in atmosfera, con un vasto incendio durato giorni, gran parte del combustibile nucleare che conteneva. I venti primaverili che spiravano verso occidente poi, contribuirono a distribuire gran parte delle polveri radioattive verso i paesi limitrofi interessando, purtroppo, anche i nostri spazi nazionali.
L'incertezza che imperversò nelle popolazioni di mezza Europa in quei giorni, era derivata in gran parte all’imprevedibilità dell’evento, dall’impossibilità di contenerlo, ma soprattutto di valutare accuratamente il grado di contaminazione in corso e i danni che da questa sarebbero scaturiti a breve e a lungo termine. All’epoca dei fatti, parliamo dell’aprile del 1986, i contatori Geiger-Muller e gli scintillatori, non erano strumenti facilmente reperibili sul mercato e il loro utilizzo, rimaneva pertanto precluso ai soli addetti al lavoro degli enti statali preposti. Del pericolo intrinseco derivato dalle radiazioni poi, la gente comune ne sapeva ben poco e tutta la conoscenza che si poteva attingere in quei giorni, derivava principalmente dai servizi trasmessi alla TV. Fortunatamente le autorità italiane fecero un ottimo lavoro di divulgazione, attuando non solo un'accurata analisi delle aree a rischio del nostro paese, ma anche un'imponente campagna di informazione radicale, atta a mettere in guardia le persone sui pericoli derivati dal restare all'aperto, sotto la pioggia o del cibarsi di latte, carne o ortaggi che potevano risultare gravemente contaminati dal fallout che era tragicamente in corso. Tuttavia, l'apprensione che attanagliò le persone in quei giorni assunse valori di non poco conto, costringendo chiunque a fare i conti con un'entità ostile quanto invisibile, persi nella totale impossibilità di valutare personalmente il pericolo circostanziale. Anche in questi mesi dove i fatti che giungono dai confini orientali del nostro continente, sono tutto fuorché rassicuranti, si nota nelle persone una certa apprensione e insicurezza, dettata soprattutto dall'impossibilità di accedere a dati di monitoraggio della radioattività ambientale locale in modo costante e dalla complessità delle misure che è necessario compiere, onde delineare un quadro generale e attendibile di un'eventuale contaminazione d'area. Nasce per questo il progetto di www.radioattivitaferrara.it che attraverso una serie di centraline di misurazione amatoriali dispiegate sul territorio, dotate di misuratori Geiger-Müller di ultima generazione, permettono di rilevare i valori di radioattività ambientale che interessano la città di Ferrara, pubblicando così ogni minuto i dati aggiornati per una facile, rapida e gratuita consultazione del pubblico. Sperando di fare cosa utile e gradita alla cittadinanza vi auguriamo una piacevole navigazione tra le pagine del nostro sito.
Lo staff di Radioattivitaferrara.it